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BookSprint Edizioni Blog

26 Lug
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Da te come si dice? Detti antichi e vecchie massime tra ironia e disincanto

Da te come si dice? Detti antichi e vecchie massime tra ironia e disincanto © Andy Dean

Una bandiera, tre colori, migliaia di lingue.

La bellezza del popolo italiano si esprime anche attraverso i suoni del vernacolo. La Penisola parla dialetto. Su per lo Stivale, dalla costa orientale a quella occidentale, saltando sulle isole, varcando gli Appennini e avventurandosi sulle Alpi. Ma quante lingue parlano gli italiani?

Dietro la lingua che ci unisce, ci sono ancora le parole dei nostri nonni. Gli antichi detti, le cui origini si perdono nel passato, racchiudono tutta la saggezza, l’ironia, l’amarezza delle condizioni di vita passate. Molto spesso, sotto la superfice increspata dei diversi idiomi, si scoprono massime molto simili, come se una segreta trama unisse da sempre tutti i popoli d’Italia.
Da oggi, pubblicheremo un aforisma al giorno, per riscoprire quelle antiche parole. Perché sono nostre. Perché ci dicono quel che siamo. Perché ci raccontano da dove veniamo. Perché senza conoscere il nostro passato non potremmo realizzare il nostro futuro.
Se queste remote parole risuonano nel tuo animo, condividi la tua emozione, se conosci un detto simile, lascia che gli altri lo scoprano, lasciando un tuo commento, riscopri la saggezza del tuo dialetto.


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Venerdì, 26 Luglio 2013 | di @BookSprint Edizioni

2 COMMENTI

  • Link al commento silvano fantilli inviato da silvano fantilli

    Nonno’
    “nonno”
    Damm la min
    “Dammi la mano”
    Accmpagnam
    “accompagnami”
    Mizza a st fangatar
    “In mezzo a questa fanghiglia”
    Zina a l chiapp d r cur
    “Sino alle chiappe del culo”
    Lo cammand sopra r coll
    “Li sopra al colle”
    C sta la nostra
    “Ce la nostra”
    Massaria
    “casa”

    Vugl ie c te zina
    “Voglio andare co te sino”
    Al centr d la vita
    “Al centro della vita”
    E prtart dentr a r cor
    “E portarla dentro il mio cuore”
    C me p tutta …..la
    “Con me per tutta la”
    vi..ta..
    “vita”
    La terra se sclirita
    “La terra si è scolorita”
    Ormai
    “ormai”
    La massaria nostra
    “La casa nostra”
    E cagnit..
    “E cambiata”
    Vagl e da r vagl
    “Vado e di rivado”
    Tu nn c sct…
    “Tu non ci sei”
    L mura…
    “Le mura…”
    Sembran ch
    “Sembrano che”
    Gnignn
    Piangono

    A r posct te
    “Al tuo posto”
    Ormai vuit
    “Ormai vuoto”
    E m c mett
    “Mi ci metto”
    E e e
    “io”

    R cor
    “Il cuore”
    Appassit.
    “appassito”
    Chignn
    “Piange…”
    Chignn…
    “piange”

    Venerdì, 16 Agosto 2013 07:34
  • Link al commento Paolo Montefusco inviato da Paolo Montefusco

    Modo di dire, nato ovviamente quando non esistevano ancora i pamper's ma che sortisce ancora un grande effetto. Quando voglio umiliare ( volutamente ) e toccare la suscettibilità di amministratori - faccendieri politici, quando li devo punzecchiare, farmi odiare e farmi maledire lo aggiungo a quest'altro ed ottengo il mio scopo con il massimo dell'orgoglio: E' ghiuta a lanterna 'mmano e cicati.

    Sabato, 10 Agosto 2013 14:08

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