1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nata a Firenze dove ho abitato fino al 1962 e la mia città è ancora nel mio cuore. Sono figlia unica e in famiglia dove gli anziani erano curati ed amati, non ho avuto mai bambini con cui giocare. Le guerre hanno rubato infanzia, adolescenza e gioventù, finché nel 1950 ho iniziato a frequentare l'Università di Firenze e poi mi sono laureata in Medicina e chirurgia con successo. I miei ricordi sono ancora sconvolti dalla visione in diretta dall'esplosione dei bellissimi ponti e dalle distruzioni provocate dalla guerra nella mia città. Sono immagini incancellabili. Sono stata dieci anni in Clinica Chirurgica e ancora dieci in Neurochirurgia. Purtroppo nel ’78 ho dovuto lasciare con grande rimpianto il mio lavoro di medico per prendermi cura dei quattro figli e della famiglia. Da allora spesso annotavo impressioni e fatti del quotidiano in fogli sparsi e mai riordinati, tanto per non dimenticare. Nel ritrovare questi scritti, li ho presi in considerazione tornando indietro e così ho pensato di occupare il tempo libero della tarda età, ormai poco utile alle famiglie dei figli, scrivendo qualcosa che restasse per far conoscere ai nipoti il mio passato, la figura di un grande nonno che non c'è più e il ’900 fiorentino.