Protagonista del racconto è Maria, una prostituta che ha deciso di rompere con quella vita, ma che ormai ha un'anima sconvolta dalle brutture del passato. La sua fragilità, i suoi dubbi e le sue debolezze emergono in ogni pagina del diario che ha deciso di scrivere, su consiglio del suo psicoterapeuta, per sua figlia, come "eredità preziosa" da lasciarle. Maria nasconde un segreto, che però ha finalmente deciso di rivelare: ha ucciso. Non chiede perdono, non vuole pietà, non sogna la redenzione. Vuole soltanto liberarsi del suo peso e sogna, semmai, la comprensione.
Ha ucciso perché "Il giardino degli oleandri" racconta anche dell'amore omosessuale di Maria per Lucia e della violenza sessuale perpetrata nei suoi confronti da Giovanni Buondio e altri tre complici. La vita di una prostituta nasconde anche questo e pian piano la follia prende il posto della lucida ragione. Non si può dimenticare il passato, le voci, il dolore, un suicidio… tutto questo è vita, tutto questo è il brutto dell'essere umano.
Una realtà cruda, dolorosa, che riflette e fa riflettere sulla nostra società e su quanto ancora il nostro Paese, viva di una mentalità retrograda e di facciata che impedisce alle persone di vivere liberamente la propria vita, la propria sessualità, il proprio io. La bravura di Nello Amato, oltre a raccontare questa sfaccettatura delicata e disarmante italiana, è quelle di immedesimarsi nei panni di Maria e di raccontare, con freddezza e bruciante durezza, il mondo interiore di una ragazzina che sognava di studiare all'università e che è caduta vittima di un circuito infame e cattivo. Appuntamento allora con l'autore e con "Il giardino degli oleandri" il 13 febbraio al Palafiori di Sanremo per la finale di Casa Sanremo Writers.