1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nato (ma è un dato esclusivamente anagrafico) a L’Aquila, città ferita, fiera delle sue identità e vogliosa di riscattarle. Il resto del tempo, prima della piena maturità, l’ho trascorso a Bussi sul Tirino, piccolo centro industriale in provincia di Pescara. La maturità a Chieti e la laurea a L’Aquila sono state il viatico per il trasferimento in terra bergamasca. Ho insegnato Scienze dell’alimentazione per trent’anni all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, prestigiosa sede storica della formazione nell’ambito dell’accoglienza e dell’ospitalità. Durante gli anni della docenza attiva non ho trascurato l’attività editoriale nel campo della alimentazione/nutrizione e della metodologia didattica. Oggi sono in quiescenza, un modo elegante ed ipocrita per dire pensionato. Ho molto tempo, quindi, da dedicare alla scrittura, autentica e mai sopita passione. Questa condizione, tuttavia, non fa di me uno scrittore di genere narrativo, mi considero, infatti, uno scrittore-saggista; ma non è detto che non possa cambiare!