1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Roma ancora occupata, la notte prima che venissi al mondo mio padre insieme a mia madre con niente più "acque" traversavano Campo Marzio diretti, a piedi, alla Maternità di Viale Angelico. Furono bloccati da una pattuglia tedesca che controllava il rispetto del coprifuoco. Ma un minimo di umanità non era ancora scomparso dal mondo: con la mamma in quelle precarie condizioni furono loro a accompagnarli. Un po' di quella notte, ecco, dovette rimanere nella mia mente ancora racchiusa in una pancia grossa così. Perché fin bambino non avrei lasciato che pensieri, storie e vicende si perdessero nella memoria e così scrivere sarebbe diventata una bella abitudine. Ma senza altri esiti.