1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Sono da sempre un'appassionata lettrice ed ho cominciato a scrivere fin da bambina. All'inizio piccole cose: poesie, pensieri. Poi sono arrivati i primi racconti brevi, una due pagine. Quando ancora non c'erano i computer riempivo pagine e pagine di quaderni, di agende, di block notes. Scrivevo per me, senza far leggere a nessuno ciò che affidavo alla carta. Per me, figlia di operai che in ferie non andavano mai perché c'era la casa da tirare su e i soldi non bastavano mai, era un modo per evadere dalla quotidianità, verso mondi e situazioni che potevo creare a mio piacere. Una volta che ho abbozzato un personaggio nella mia mente, questo poi prende vita, si forma, acquisisce spessore...e spesso è lui a suggerirmi le battute che vuole gli faccia dire. Non sono esseri di fantasia, incorporei.