1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nato in un paese di poco più di mille abitanti circondato da campi e boschi di robinie, dove noi ragazzi giocavamo, quello era il nostro parco giochi. C'era un fiume che in quegli anni era uno dei più inquinati d'Italia, ma per noi durante in periodo di agosto, chiuse le fabbriche con l'acqua pulita delle sorgenti diventava il nostro mare. Nel mio paese sono cresciuto, sposato, diventato padre e nonno. Nel duemila nove al seguito di un pesante intervento chirurgico, ho passato un periodo di terapia intensiva in una camera con la sola compagnia di un crocifisso, quel Cristo sulla croce era diventato il mio interlocutore, sarà stata la morfina che mi iniettavano come antidolorifico o la mia immaginazione, fatto sta che nostro signore mi esortava di scrivere quello che più mi passava per la testa. Una volta ristabilito grazie a Dio e all'equipe medica, ho iniziato la mia vita di scrittore naif, perché è così che mi definisco.