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BookSprint Edizioni Blog

22 Lug
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Intervista all'autore - Luigi Amato

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono nato su un'isola della Sicilia -Lipari - nell'Arcipelago delle Eolie oggi Patrimonio dell'umanità. Su quest'isola ho effettuato tutti gli studi fino al conseguimento della Laurea all'Università degli Studi di Messina. La mia vita è sostanzialmente articolata in tre macro periodi. Il primo periodo di grande importanza per me è stato l'insegnamento ad Arese agli operai dell'Alfa Romeo di Arese. Sono stati cinque anni di intensità culturale ed esperienziale fortemente formativa per la mia cultura socio - economica.
Il secondo periodo di circa 20 anni essendo risultato vincitore di concorso ho esercitato un ruolo di funzionario esperto in finanza agevolata in favore delle imprese del mezzogiorno per conto dello IASM (Istituto Assistenza e Sviluppo del Mezzogiorno successivamente IPI Istituto per la promozione Industriale) Questo mi ha consentito in qualche modo di girare l'Italia in lungo e in largo. Il terzo periodo di circa cinque anni mi ha visto impegnato quale consulente dell'Amministrazione Comunale di Lipari per la programmazione economica e lo sviluppo territoriale. Una ricca esperienza che ha posto le isole Eolie al centro del Mediterraneo per un periodo di circa 7 anni soprattutto per la crescita del turismo. In fine ancora oggi in attività nella qualità di Direttore del GAL (Gruppo di Azione Locale) Tirreno Eolie - organismo di partenariato pubblico privato che mette insieme 14 Comuni (della fascia costiera del Milazzese e dei quattro Comuni delle Eolie per progetti finanziati con Fondi Europei del PSR Sicilia 2014 - 2020.
Non credo di aver deciso di diventare scrittore ma un giorno di vacanza estiva con ospiti a casa dei cari amici mi sono svegliato con l'idea di raccontare un episodio che in quel periodo sociale mi intrigava. Era il periodo che da poco era entra in funzione l'odiosa legge sull'immigrazione Bossi - Fini e in quel periodo si vedevano spesso sulle spiagge questi ragazzi di colore con le loro cianfrusaglie da vendere.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Semplicemente quando posso e certamente la mattina quando arriva l'ispirazione
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Per un lungo periodo ho letto molto Camilleri anche se alcuni libri come "La Storia" di Elsa Morante e "Il vecchio e il mare" di Hemingway mi hanno molto segnato
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per un forte rifiuto verso una legge ingiusta che calpestava la dignità di esseri umani.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Considerando che provengo in gioventù dall'Azione Cattolica e dalle Acli direi molto!
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Direi entrambi perché al desiderio in qualche modo di raccontare una realtà lo scrivere un racconto mi rilassa molto e mi distrae positivamente dai miei impegni professionali.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi molto. Mi ritrovo molto in quello che scrivo.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
In particolare no ma come ho scritto nella sinossi del racconto ho avuto accanto a me queste due ragazzine figlie dei miei amici che in quel periodo mi sono state vicine durante tutta la scrittura e quando finivo il lavoro della giornata volevo subito che gli leggessi il racconto e mi dicevano quanto piaceva loro. Una esperienza originale.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una mia amica che essendo professoressa di italiano al liceo mi interessava il suo parere e grande è stata la sorpresa quando con grande carineria mi faceva rilevare che a suo avviso il racconto era pervaso da un sottile maschilismo (inconscio secondo lei) in quanto i personaggi femminili erano sostanzialmente negativi mentre gli uomini venivano raccontati in positivo.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sinceramente mi augurerei di no perché il fascino del libro cartaceo, il profumo della stampa e la lettura su carta mi sembrano insostituibili.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non la conosco e quindi non mi sento di esprimermi ma credo che avrà un suo futuro.
 
 
 
 

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Mercoledì, 22 Luglio 2020 | di @BookSprint Edizioni

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