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23 Lug
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Intervista all'autore - Anna Compagnone

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me, è come sdraiarsi su un'erba fresca e avere il vento che ti sfiori il viso, chiudere gli occhi e immaginare di essere in un altro mondo, un mondo dove la terra è quadrata e dove il cielo è rosso.
Scrivere è come desiderare una persona o un oggetto, così tanto da ottenerlo, è come quel nove in italiano meritato, che ti fa gioire il cuore per mesi interi. Quando scrivo provo talmente tante di quelle emozioni, entro a far parte di un mondo... il mondo che immagino.
Scrivere per me è lasciare che le mie parole e i miei ragionamenti, irrompono nella vita di tante persone e riescono ad incidersi nella memoria, senza uscirne più!
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Della mia vita, in questo libro non c'è nulla, ma solamente alcuni dei miei pensieri, che mentre scrivevo non riuscivo a frenare.
Ad esempio, Alvin, mentre scrivevo lo immaginavo come un amico che ho da sempre desiderato.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
In realtà quest'opera doveva essere solamente un'altra di quelle storie rinchiuse in un quaderno, quindi mentre scrivevo ero presa solamente da una penna, il finale non riuscivo mai a concluderlo perché, appunto, ero sicura che sarebbe restato un altro di quei tentavi falliti, fin quando mi sono messa in contatto con voi, come casa editrice.
Ho scritto finalmente, cosi, il finale... stracciando, riscrivendo; fin quando decisa, contando su me stessa, ho deciso di provare a volare su per il cielo e se caso mai sarei caduta, avrei usato il paracadute. Quindi si, per me scrivere quest'opera ha significato davvero tanto.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata semplice, perché nel mio libro raccontavo di persone che si salvavano.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'isola deserta, il libro che vorrei con me sarebbe ORGOGLIO E PREGIUDIZIO, il carattere di Darcy e quello di Elisabeth riescono a travolgermi ogni volta che leggo. Giustamente come scrittrice vorrei Jane Austen, così mi darebbe tutte quelle risposte alle domande che mi porgo ogni volta.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo per sempre!
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Precisamente non sono sicura di aver intrapreso la carriera di scrittore, giustamente sono un adolescente che cerca di realizzare il suo sogno.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce quando, mi trovavo sdraiata sul mio letto e stavo pensando a ciò che desideravo io e mi venne da scriverci sopra una storia.
Tutti noi, sia uomini che donne, infondo desideriamo un amore che ci salvi, che ci curi le ferite!
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere forma e diventare un libro è un'emozione fortissima, come quando vedi la persona che ti piace tanto e cominciano a tremare gambe e cuore, cosi!
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Me stessa.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Favoloso per tutte quelle persone meno fortunate, per gli anziani che amano leggere ma che non riescono più perché hanno gli occhi stanchi, quindi ascoltando continuano con il proprio desiderio.
 
 
 
 
 

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