Ogni autore vuole che le sue idee trovino compimento sulla carta. Che si tratti di uno scrittore emergente o con anni di esperienza, dovrà dedicare molto tempo alla prima stesura, e ancora tempo a rinforzarne la struttura. Dopo parecchi mesi di dedizione, la creatura è compiuta: si alza in piedi, respira, è viva - o almeno si spera sia così. Solo poche di queste creature riescono a entrare in una casa editrice per diventare un libro stampato.
Ma come fa un'idea a diventare trecento pagine di romanzo? è tutto frutto del fuoco della creazione o c'è qualcosa di premeditato?
Il Libro Numero Zero non ha immagini di copertina né ISBN. Non è mai stato in testa alla classifica degli ultimi libri usciti, anche se ogni editore vorrebbe stamparlo, ogni scrittore emergente vorrebbe emularlo. Nessuno sa quante pagine lo compongano, poiché alcune sono state consumate dal tempo, altre sono fresche di inchiostro. Parla la Lingua sorgiva, che nessuno conosce ma che ognuno comprende, perché è quella la lingua madre per eccellenza, il codice assoluto con cui si esprime lo spirito universale.
Sono sempre troppi gli scrittori che iniziano a scrivere una storia, ma non la portano a termine. Ecco alcune cause
Di talenti nel monde ce ne sono sempre pochi. Di talenti inespressi, invece, ce ne sono fin troppi. È la dura legge dell’artista, ciò che fa la differenza tra chi riesce a farsi apprezzare e chi ha paura del giudizio degli altri. Fra chi riesce a perseguire con tenacia il proprio obiettivo, portandolo a termine, e chi, invece, si fa bloccare e paralizzare dalle tante altre cose da fare…
Raccontare una storia in prima o in terza persona, seguendo i bisogni dell’autore
Scrivere un libro è essenzialmente arte. Ogni artista, prima o poi, si ritrova di fronte a un foglio bianco e dovrà fare delle scelte. Ecco perché scrivere significa fare delle scelte. Una delle scelte più significative ai fini della realizzazione di un romanzo è quella che riguarda il narratore. Il narratore è colui che racconta, che, appunto, narra la storia e non va confuso con l’autore.
Scegliere una soluzione o l’altra può trasformare il romanzo in un successo o in un flop
Quando uno scrittore emergente si appresta a scrivere un libro, magari il suo primo romanzo, spesso si interroga su quali tecniche di narrazione adoperare, quali scartare e quali prediligere per far si che il suo libro in uscita sia un successo. La scelta non è quasi mai facile, perché dalla scelta del tipo di narrazione dipende il successo del nostro libro.
L'umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell'atto della concezione; è come un'erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta. (L. Pirandello)
Il maggiore esponente del Romanzo Umoristico Italiano definisce con queste parole l’ingrediente saliente dei suoi scritti, intrisi di dolceamara ironia. Il Fu Mattia Pascal e Il Saggio sull’umorismo sono infatti fulgidi esempi di questo stile narrativo, in cui si racconta il “sentimento del contrario” , il dramma che vive l’uomo alla perenne ricerca di un equilibrio tra la realtà esterna, la forma e l’inconscio.
Ma il personaggio deve prendere il sopravvento sull’autore e raccontare da solo la sua storia
Quando si comincia a scrivere un libro ci sono molti fattori da dover valutare, ma l’aspetto probabilmente più importante di un’opera letteraria sono i suoi personaggi. Nessun lettore sarà coinvolto da un libro i cui personaggi sono poco credibili, poco reali, e non permettono l’immedesimazione, e finirà con l’abbandonare la storia.
L’industria del libro è notevolmente cambiata e, oggi, grazie alle nuove tecnologie, in una piazza così aperta, tutti abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce. Io ci sono riuscito e ora voglio raccontare la mia storia. Quello di riuscire ad essere conosciuto come uno scrittore, era il mio sogno nel cassetto. Lo bramavo con tutto me stesso, anche per dare uno schiaffo a quella vita che, sino a quel giorno, era stata vile nei miei confronti.