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Lunedì, 29 Agosto 2016 12:45

Intervista all'autore - Giulia Sanna

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Vivo a Ciampino, una piccola città poco lontana da Roma e sono al quarto anno di scuola superiore. Ho scelto come indirizzo scolastico il commerciale, perché il mio obiettivo è quello di frequentare la facoltà di Giurisprudenza e diventare avvocato. Amo molto anche il mondo del cinema e spero davvero di poter avere un ruolo che ne faccia parte, un giorno. Sono una persona molto semplice e tenace, ed è stato proprio questo a portarmi al raggiungimento del mio obiettivo: quello di vedere tutta la mia fantasia e l'insegnamento che voglio dare con il mio libro, nelle mani di qualcuno. L'idea di diventare scrittrice non mi era mai passata per la mente, nonostante abbia sempre amato scrivere, ma una volta che ho iniziato ad esprimermi in una sola riga, pian piano sono arrivata a scriverne migliaia.
Lunedì, 29 Agosto 2016 11:28

Intervista all'autore - Erika Borasco

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Io sono nata a Legnago, un paese in provincia di Verona. Ho 38 anni e lavoro come operaia in una ditta di elettronica. Non ho svolto lavori conformi agli studi di lingue che ho fatto. In realtà non è stata una decisione scrivere, ma qualcosa di spontaneo. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Scrivo quando sono ispirata, può capitare in qualsiasi momento della giornata, non ce n'è uno in particolare.
Venerdì, 26 Agosto 2016 10:24

Intervista all'autore - Vincenzo Gasparro

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? La mia vita è stata caratterizzata dalla banalità più disarmante, tra doveri familiari,scolastici e impegni politico-sindacali. Sono stato per oltre 40 anni maestro, educato alla scuola di don Bosco, don Milani e Mario Lodi e per questo considero l'educazione un mezzo di riscatto per gli ultimi e i diversi. Vivo in uno splendido paese della Bassa Murgia, Ceglie Messapica, nel cuore della Messapia che declina nella pianura salentina.
Sabato, 20 Agosto 2016 14:59

Intervista all'autore - Rino Dal Farra

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Ho fatto 18 mesi di "naia" a Roma. Data la miseria nera che c'era allora (1958) sono andato in Svizzera dove sono rimasto 35 anni. Raggiunta l'età della pensione, sono ritornato alle origini, per nostalgia delle mie montagne e della mia gente. Sono della provincia di Belluno, Conca dell'Alpago. Fin dalle superiori mi è sempre piaciuto scrivere. Dovendo lavorare per mantenere la famiglia, ho dovuto aspettare l'età della pensione. Adesso mi godo la tranquillità! 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Mattino, dalle 10 a mezzogiorno; "ampliamenti" e correzioni in qualsiasi momento; quando mi viene l'idea avendo sempre in testa ciò che ho scritto prima.
Sabato, 20 Agosto 2016 12:09

Intervista all'autore - Carlo Bramanti

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato e cresciuto ad Augusta, in provincia di Siracusa, un comune di circa quarantamila abitanti. I miei inverni li ho trascorsi in città; in estate, invece, mi spostavo con la famiglia per andare in campagna e godermi il mio giardino e i miei gatti. La solitudine, nella quiete della campagna, ha qualcosa di magico. Aiuta a riscoprirsi, a non dare tutto per scontato. Ogni singolo istante può diventare un viaggio, un angolo in cui trasformare i silenzi in gioie da condividere, attraverso la scrittura o il disegno.
Sabato, 20 Agosto 2016 10:40

Intervista all'autore - Enrica d'Alò

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere è una parte di me, come suonare. Già da piccola disegnavo piccole story board, o fumetti. Scrivere racchiude la vita passata e presente, ogni scritto rappresenta un'emozione diversa, e alcuni derivano dalla quotidianità. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Questo libro deriva dalla tesi della mia seconda laurea: vi sono le ricerche scientifiche studiate all'università, con anche le esperienze fatte durante i tirocini sia universitari che non. Molto mi è stato dato dall'esperienza vissuta con una compagnia amatoriale teatrale, sembra strano, ma è così. É un ragazzo con un piccolo sogno molto reale: Rendere umana la sua città. La compagnia si chiama “Dreamers”, di Afragola. Qui ho imparato cosa significa collaborazione, ma anche saper ascoltare.
Giovedì, 18 Agosto 2016 11:32

Intervista all'autore - Toni Mericka

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Vengo da Aleksinac un piccolo paese serbo, sono diplomato in logistica e trasporti ho sempre lavorato nel settore per il quale ho studiato; attualmente sono socio di una ditta di trasporti e nel cuore porto sempre la mia grande passione del judö di cui sono maestro e cintura nera primo dan. Qualche anno fa ho deciso di seguire un'altra mia grande passione, scrivere libri e storie realmente accadute e non molte delle quali mi sono servite nella vita. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Nelle pause della guida del mio camion.
Giovedì, 18 Agosto 2016 10:01

Intervista all'autore - Antonio Larivera

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nato in un paese del Molise, Castelmauro. Mio padre era in guerra prigioniero ed è tornato a casa nel 1946. La mia mamma è dovuta fuggire da Castelmauro quando avevo circa sei mesi di vita, per sfuggire alle razzie dei tedeschi; si è trasferita a Larino un paese che dista da Castelmauro circa 40 chilometri in cui abitava mia nonna paterna, è lei che ci ha ospitati nella sua casa. Non ero solo, oltre a me e alla mia mamma c'erano tre sorelle più grandi di me. Fin da piccolo ho sempre lavorato, cominciando in campagna, ho fatto il garzone in una falegnameria, ho lavorato in una masseria facendo svariati tipi di lavori. A 19 anni sono venuto in Piemonte e ho cominciato a lavorare in un'azienda telefonica. Ci ho lavorato fino all'età pensionabile. Successivamente ho cominciato a gestire (insieme a mio figlio) un circolo di tennis. Mio figlio è maestro ed io insieme a mia moglie l'aiutiamo nella conduzione della struttura.
Mercoledì, 17 Agosto 2016 16:08

Intervista all'autore - Alfredo Pezone

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono napoletano, nato e residente nel quartiere di Fuorigrotta, quello dello stadio San Paolo. Da piccolo giocavo a calcio proprio fuori allo stadio in strada e la strada è un grande palcoscenico dove quotidianamente tanti attori recitano commedie diverse. Tanti di quei passanti sono entrati nei miei libri. Vivendo a due passi dalla RAI la mia infanzia è stata segnata da piccole apparizioni in TV che anticipavano le mie future performance. Napoli è un libro aperto dove si incrocia di tutto ed ogni famiglia è un teatro stabile. Sono contento di essere nato qua.
Mercoledì, 17 Agosto 2016 09:50

Intervista all'autore - Armando Robertazzi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Nacqui a Buccino, Salerno, il 28 marzo 1930. Trascorsi la prima infanzia normalmente, senza penuria economica, grazie all’attività dell’impresa di fuochi artificiali di mio nonno materno. Crescendo, invece, la mia vita venne dilaniata da un binomio clerico-fascista e dal credere-non credere, che limitò la mia infanzia, costretta in un contesto retto da legami sociali tanto imbecilli quanto cinici. Poi arrivò come una tempesta a ciel sereno la guerra del 1940-1945, che ci gettò nel panico, colpendo e squartando ogni entusiasmo dell’infanzia. Arrivai così ai quindici anni di vita, in una miscuglio di credenze non terrene e non umane, in una società deviante, incanalata in un bordello padronale di baroni e baronesse, dove si dissipavano, si sperperavano, tanto i valori morali e sociali quanto i patrimoni materiali e culturali. La vita stagnava così in un’arroganza trascendentale dettata da un clerico-fascismo, che ci accompagnava come una maledizione.

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