Mario Ruffin nato in Italia e diplomatosi al Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” (Treviso), inizia gli studi di medicina presso l’Università di Asmara (Eritrea) nel 1950. Dopo la laurea la specializzazione questa volta a Padova (Cardiologia e Medicina Interna) e a Torino (Endocrinologia). Prestigioso operatore del settore è primario in svariati ospedali veneti e friulani ed ha sempre affiancato al suo mestiere una spiccata sensibilità artistica che ha utilizzato spesse volte, nella forma della scrittura, per trattare tematiche sociali e antropologicamente dense.
I molteplici accadimenti della propria famiglia in Eritrea, hanno come sfondo il colonialismo, il razzismo, il fascismo, con un’analisi pregnante e incredibilmente lucida per una persona che dice di non poter “che riportare una visione poco autorevole, ma diretta e densa di impressioni e di emotività” dei fatti ma semplicemente riportare “…solo i miei ricordi nella loro integrità, senza romanzare, esagerare o sminuire.” Una visione in prima persona ma che ha l’integrità di un vivo intelletto a supporto del racconto. Se di storiografia non si parla, si parla sicuramente di un punto di vista privilegiato, che nelle 332 pagine del Saggio “Il Duce si è fatto male” ci mostra bel altro oltre “ciò che è accaduto”.