L’unità non portò al sud Italia la libertà, portò solo un triste rosario di dolore e distruzione. L’autore rileva che la situazione negli ultimi 150 anni non è andata migliorando per colpa di una classe politica che si è dimostrata incapace di risolvere i problemi del mezzogiorno. È questo lo stimolo che ha spinto Pasquale Pollio a scrivere “Sud… diti”, la convinzione che la storia dell’unità d’Italia sia la storia“…di un grande popolo usurpato della sua libertà e colonizzato dall’occupazione Sabauda, fatta passare per centinaia di anni da scrittori prezzolati come una liberazione” la convinzione che di questa storia si possa far giustizia solo con la ferma volontà di denunciare questa falsa storia.
Pasquale Pollio, partenopeo di nascita e classe 1964 ha sempre nutrito grande interesse per la politica ed i problemi sociali del sud. Si candida per la prima volta nel 2006 al Comune di Napoli nella lista civica “Noi con Malvano”. Sempre nel 2006 incontra Fiore Marro con il quale fonderà, l’anno successivo i “Comitati delle Due Sicilie”, grazie al quale si fa promotore di numerose iniziative storico-culturali fra cui anche la Nazionale di Calcio del Regno delle Due Sicilie. Convinto autonomista si candita alla CameradeiDeputati nel collegio Campania1 nel 2008 nelle liste del Movimento per le autonomie. Nel 2010 si presenta al fianco dell’Altro Sud come candidato alla Regione Campania. A questo punto si prende una pausa di riflessione dalla politica, primo amore che è riuscito a deluderlo ma a cui tornerà collaborando alla nascita del gruppo Movimento 5 Stelle a Marano di Napoli, città dove oggi vive.
È un punto di vista differente quello di Pasquale Pollio. Una constro storia che però può vantare molte altre personalità dell’arte e della cultura come suoi difensori. Un punto di vista che vale la pena leggere, perché non si dimentichi, sempre e comunque, che la storia alla fine è scritta davvero dai vincitori.