Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con riviste culturali, tanto da ricevere nell’anno 2000 un importante riconoscimento per il suo prezioso impegno letterario.
Come si evince dal titolo del saggio – 86 pagine disponibili nel più moderno formato digitale o nel tradizionale cartaceo – protagonista assoluta del trattato è la figura di Antonio de Parragués de Castellejo. Personaggio di spicco della Sardegna della fine del ‘500, egli fu arcivescovo della città di Cagliari dal 1558 al 1573, e la documentata partecipazione al Concilio di Trento testimonia la sua importanza. Attualmente di lui si conserva, nelle biblioteche cagliaritane, un corposo numero di lettere redatte in lingua latina e castigliana, fondamentali per la conoscenza della condizione politica, sociale, economica e religiosa dell’isola durante il secolo XIV.
Il lavoro di approfondimento di Luigi Spanu si avvale del pregiato contributo della preparatissima Cenza Thermes, fiera conoscitrice dei fatti storici e culturali sardi, oltre che della consultazione dei baluardi della tradizione storiografica sarda. L’impegno speso da Spanu e Thermes consente ai lettori del saggio la conoscenza della sconfortante situazione morale, religiosa e culturale dell’isola. La tesi sostenuta dall’ecclesiastico spagnolo trova inoltre conferma nelle fonti di altri personaggi, esponenti di quella medesima fase storica.
L’esposizione lineare, in uno stile quasi cronachistico, e l’esaustiva argomentazione alleggeriscono il contenuto del saggio, tanto da incuriosire i lettori meno esperti alla figura singolare ed interessante quale quella di Antonio de Parragués de Castellejo; il testo s’inserisce dunque a pieno titolo all’interno di quella produzione letteraria che ha come obiettivo la formazione di un dibattito culturale che mantenga vivo l’interesse per la i fatti sociali, politici e religiosi della storia dell’isola.