È di Messina e quando da bambino la maestra gli chiede di alzarsi davanti a tutti per recitare la poesia, il piccolo Antonino semplicemente risponde: «Ma io da grande voglio fare il macchinista. Per aggiustare un motore dovrei recitargli la poesia?» e subito fuori dall’aula fra le risate generali. Questo è solo uno dei tanti aneddoti di Antonino Sergi. Una vita vissuta con serenità e tranquillità, con amore e semplicità.
Da questa vita nasce il suo primo romanzo (quasi autobiografico) “Il sognatore” (114 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile). Nasce da un evento particolare, da un saluto perso ad una cara amica che prende un treno per un posto molto, molto lontano. Però forse non è proprio una cara amica, forse è, è stata o sarà qualcosa di più. E allora non rimane che raccontare questa quasi-storia di quasi-amore, non resta che raccontare di un lunghissimo viaggio da Mestre a Tromso, dall’Italia alla Norvegia.
Per scrivere questa romanzo vero l’autore ha creduto che la strada fosse dimenticare ogni retorico orpello letterario, perché qualche storia nasce sulla bocca di persone comuni e l’unico modo per raccontarla è con le stesse parole. Questa storia forse non poteva essere raccontata in maniera diversa, non senza perdere il fattore verità che la rende una storia da leggere. “Il sognatore” è un libro in grado di regalarci qualche ora di relax con una semplice e classica storia d’amore. È un libro scritto sull’onda di un emozione e la cui eco risuona nell’anima dell’autore prima di vibrare nella mano e nella penna. Sull’anima poi, Antonino Sergi ha una sua teoria: «Non è altro che una medaglia a due facce, in una abbiamo la Felicità e nell’altra la Tristezza» e pensa che sia questa essenza duale, questo scontro dialettico a produrre la scintilla dell’ispirazione. La tristezza è solida e pesante e ci ancora al suolo, la felicità è leggera e lieve e ci trascina in alto, nel mezzo c’è la fantasia, l’ispirazione, la via dello scrittore per giungere ai mondi dell’immaginazione. Uno in particolare. Un mondo dove c’è un uomo come lui ma che non è lui, che parla come lui, ma che non è lui, che intraprende un viaggio come lui non ha fatto e che forse avrebbe dovuto fare.