L’autore, che da anni, insieme alla moglie e ai due figli, si prodiga in opere umanitarie di volontariato come il servizio fra i detenuti delle carceri di Pordenone o le missioni in Africa in soccorso delle popolazioni locali, si è laureato a Triste proprio con il professor Augusto Del Noce. Studiando sui testi di Pollien, Schlier e Ratzinger, da quel momento in poi è rimasto affascinato dalla persona di Del Noce e dalle sue teorie, tanto da seguirne e approfondirne la produzione storico-filosofica. Per questo ha pubblicato diversi saggi sul suo pensiero, disponibili soprattutto in ambito universitario.
“Augusto Del Noce – Spina nella cultura”, disponibile sia nella moderna versione digitale che nel classico formato cartaceo, è suddiviso in sette capitoli flash che riassumono la sua personalità, la filosofia, la politica, il fascismo, il secolarismo, la praxis-caritas e Cartesio, senza tralasciare una critica al consumismo che, con sé, ha portato l’appiattimento del pensiero unico che mortifica la circolazione delle idee e il senso di effimero, vuoto, che offusca la libertà e la verità. Verità che non può essere considerata solo come una parola, un lemma svuotato del suo contenuto universale e raro, ma deve essere intesa come ciò che dà il fondamento e il significato alla vita stessa.
Destinato ai giovani studenti di Filosofia e Storia e ai cattolici impegnati in campo culturale e politico, il saggio è un’infarinatura generale del pensiero di Augusto Del Noce, personalità di spicco del Novecento, seguace integerrimo di Dio e della sua dottrina e convinto deluso dagli uomini, privi di quella complicità che dovrebbe essere invece tipica dell’essere umano. Infarinatura che va poi ampliata con lo studio di altri testi, affinché si possa andare oltre l’epiteto di pensatore geniale ma tradizionalista con cui Del Noce viene attualmente ricordato.