Un annoso problema, quello del lavoro, raccontato con precisione e maestria dell’autore, nato a Gardone Valle Trompia nel 1969 e imprenditore nel campo della ristorazione dal 1994, avendo seguito la propria passione (la cucina) e la propria professione (cuoco). Continua infatti oggi a vivere facendo lo chef in giro per il mondo, nella speranza, un giorno, di trovare quel posto di lavoro non più precario che gli permetta di tornare a vivere una vita meno angosciante e più stabile.
Un libro a metà tra l’autobiografia e il diario, in cui vengono raccolti gli avvenimenti, le ingiustizie, le difficoltà della vita di Daniele Pedretti, costretto a chiudere la propria attività nel 2013, e i vari stati d’animo che accompagnano un fallimento dopo l’altro. Nemmeno l’arrivo di un figlioletto, avuto da una ragazza conosciuta dopo la separazione della moglie, riuscirà a risollevare il morale di Daniele che, anzi, sarà ancora più angosciato dall’infausta ricerca di un lavoro divenuto necessario più che mai.
Un romanzo attuale, moderno, che ripropone con le esperienze vissute sulla propria pelle le tappe di una crisi che ha portato migliaia di piccoli imprenditori alla chiusura della propria azienda, sul lastrico, ritrovandosi così, dall’oggi al domani, senza un euro in tasca. Una situazione difficilissima raccontata con ovvia partecipazione da chi ha vissuto tutto questo e ancora stenta a riprendersi. In un paese sempre più in bilico e sempre meno capace di dare una mano al proprio popolo.
“L’itinerario di un imprenditore fallito”,
ma anche per dare una speranza, un piccolo appiglio, nel credere che prima o poi, in qualche modo, se davvero lo si vuole, da questa crisi si può uscire.