84 pagine incentrate sul contrasto tra l’ambizione al sublime, il tendere verso l’infinito, e la delusione reale della quotidianità, fatta di addii e mancanze. L’impossibilità di giungere verso una meta desiderata che genera insoddisfazione e irrisolutezza, fino a giungere allo stato di apatia. La perdita di fiducia non solo nell’altro sesso, ma in tutte le relazioni umane, incapaci di portare quel calore di cui necessita nel suo profondo l’anima.
Il tutto raccontato con intensità e candore tra le note armoniche di parole intime e personali che, in questo libro, riempiono le pagine bianche come un grido d’aiuto, alla ricerca di un appiglio necessario per ritrovare la smarrita strada che porta dritta al benessere interiore. Poesia come mezzo salvifico per guarire le malattie della spirito e della mente, alla ricerca di un equilibrio lontano da raggiungere ma non impossibile da trovare, lungo il cammino verso l’io.
Livia Onofrio è nata a Roma ventidue anni fa, il 29 luglio del 1991. Laureanda alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “La Sapienza”, sempre nella città eterna, trova comunque il tempo di dedicarsi al suo grande amore, la poesia, realizzando questa raccolta dalle forti tinte intimistiche e catartiche.
“Lo streben e l’insonnia”, l’opera prima di Livia Onofrio, ma c’è da aspettarsi che la sua linfa poetica non finisca qui, in questo viaggio introspettivo alla scoperta dei tanti incroci che sono celati all’interno dell’animo umano, a metà strada tra l’ideale (lo streben) e l’oblio (l’insonnia).