Lo fa con “Invito alla filosofia russa” (408 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile) un libro in cui a fianco di Dostoevskij e Tolstoj, trovano spazio molti altri meno noti ma di enorme peso culturale.
Domenico Coviello è uno studioso preciso e acuto. Laureato nel 1973 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore con Virginio Melchiorre, fa una tesi su Ludwig Feuerbach, discorso che riprenderà in diversi lavori successivi. La filosofia è la sua vera passione e l’importanza di questo suo ultimo lavoro è notevole. Infatti esistono ben poche fonti in italiano sull’argomento che costituisce un campo di speculazione enorme. Basti pensare che il poderoso lavoro di Domenico Coviello è, ha detta dello stesso autore, solo una prima presentazione di un ensemble di figure umane dotate di grande intelligenza, una sconfinata creatività, e che costituiscono una variegata intellighenzia, un importante parte della storia del pensiero.
Un segno comune a tutti questi pensatori è l’attaccamento alla Chiesa Ortodossa, alla spiritualità. C’è chiaramente anche una serie di similitudini del pensiero sul “sociale”, una quantità di pensatori che non ritieneaccettabile lo status politico/sociale della loro terra. Il testo alla fine risulta essere la strada da percorrere per tutti coloro che ambiscono ad intraprendere un serio percorso di conoscenza verso questa parte, poco conosciuta, della storia del pensiero russo, dimostrandoci come esso legga l’Occidente, lo comprenda e ne proponga revisioni, superamenti, critiche. Un avviso ai lettori; troverete qui qualcosa di originale e trattato sporadicamente in Italia, vi troverete di fronte a una serie di stereotipi che andranno inesorabilmente in mille pezzi. Tale libro, per la mente curiosa, è proverbiale vaso di Pandora, in cui compresso c’è l’essenza di quasi mille anni di storia del pensiero filosofico russo pronto a deflagrare in tutta la sua splendente magnificenza. L’invito di Domenico Coviello è semplice: aprire.