Spingere l'uomo verso la conoscenza del reale è il motore che spinge l'autore a compiere, nel corso di mezzo secolo, una lunga serie di ricerche scientifiche, filosofiche e antropologiche. Basandosi sulla convinzione che solo grazie alla coscienza logico-scientifica del sapere, pertanto dimostrabile, sia possibile per l'uomo costruire una verità, Renzo De Santis esprime, con una costruzione lontana da ogni eccessiva elaborazione formale e sintattica, il frutto della sua indagine. Reo di essersi reso prigioniero della propria esistenza, l'uomo ignora di occupare una ridottissima parte del cosmo, che a seguito di folle ignoranza è portato a distruggere. In questa dimensione infinitesimale ci muoviamo noi, entità causative imponderabili, costituiti più di nulla che di materia. La stessa verità esiste nel nulla: a partire dall'atomo che, secondo un calcolo volumetrico, è formato per la maggior parte dal vuoto (e dall'unione dei vuoti volumetrici si generano le masse). Il fulcro dello scritto è pertanto la condivisione con i lettori della sua teoria sull'evoluzione universale: a partire dal Big Bang fino alla definizione di materia e della correlazione tra uomo e materia. Parallelamente all'esposizione delle teorie sull'universo, sulla sua nascita, sulla formazione del nostro pianeta e delle forma di vita, l'autore inserisce alcune riflessioni sul Nirvana. Attraverso la pratica degli esercizi e delle tecniche di concentrazione, scrupolosamente descritte e atte al raggiungimento della distanza dalle contingenze, Renzo De Santis contempla la possibilità, per la mente umana, di poter maneggiare lo stato di quiete assoluta per merito di una potenziale spiritualità intrinseca alla mente umana.
L'elaborazione curata e la singolarità dell'argomentazione rendono il testo accattivante anche in quei passaggi in cui l'autore esprime, con audacia, l'esito della sua attività di ricerca.