«Il libro si basa sulla filosofia dei percorsi. Nella vita ci sono tanti percorsi possibili, e tutto è influenzato dalle nostre scelte. Noi inseguiamo sempre qualcosa sulla base di scelte fatte precedentemente. Se le scelte sono sbagliate, è difficile che il percorso che noi stiamo facendo sia indirizzato realmente verso l’obiettivo»
Scrittore, autore musicale, esperto di comunicazione, Luigi Andrea Cimini si definisce «Un astronauta nel Medioevo, ma non perché pecco di presunzione. Mi sento senza gravità, sono libero di muovermi, però non mi muovo in uno spazio moderno, ma in uno antico, come può essere il Medioevo». Attraverso la poesia e la scrittura, l’astronauta si muove libero in una spazio antico, in una società che nasconde la propria regressione dietro la patina lucente di un progresso apparente. In questa involuzione c’è l’altra vita che noi tutti viviamo, quella dei social. «I social oggi sono un percorso. La gente vive due realtà differenti: quella reale e quella sui social. E quella sui social ad oggi influenza maggiormente quella reale».
Ma quane vite viviamo? «È una domanda importantissima, che io spero si facciano tutti. Noi viviamo tantissime vite, oggi. La tecnologia ci ha portato a vivere la vita degli altri. Sui social noi siamo dentro la vita di tutti, la privacy è praticamente azzerata. Ed è un martellamento continuo. Quanti oggi, quando si alzano dal computer, vanno sullo smartphone a vedere cosa è successo sui social? È come una droga, è una sigaretta che non si spegne mai. Ecco perché viviamo tante vite, e non so se sia positivo o meno». Il paradosso è che in un mondo dove tutti comunicano, nessuno parla più. Con “Percorsi DiVersi InVersi” Luigi Andrea Cimini vuole iniziare un nuovo percorso, che ci porti tutti verso il dialogo. «Io spero che la gente ritorni a incontrarsi, ad aggregarsi, e prosegua questo percorso iniziato tanto tempo fa».