La trama. Anna è una neonata abbandonata alla nascita dalla madre e costretta a crescere in una famiglia in cui subisce soprusi quotidiani dalla donna che l'ha adottata e dagli uomini che frequentano quella casa. Dolori, pianti, speranze di fughe e suppliche non fermano le violenze, fin quando Anna, ormai maggiorenne, può andare via alla ricerca della propria identità . Riuscirà a sconfiggere il suo passato? Sarà capace di abbandonarsi nelle mani dell'amore, senza dover per forza ogni volta ricordare le violazioni che il suo corpo e la sua anima hanno subito per anni? Troverà il riscatto in una società che è pronta ad azzannarti alla prima occasione? E che ruolo avrà la fede in Gesù Cristo nella sua resurrezione?
Un libro sincero, umile, devastante, che vuole fare luce sul fenomeno delle adozioni, ma che vuole anche rilanciare la speranza. C'è sempre una via, c'è sempre un modo per sopravvivere e ritrovare la luce, c'è sempre qualcuno pronto a tendere la mano e riaprire le porte dalla vita. 296 pagine crude, riflessive, ma anche critiche, pungenti, perché il dolore e la sofferenza non possono essere semplicemente dimenticati, accantonati in un cassonetto e messi sotto al letto. Ogni sera tornano, e non è gusto che altri bambini subiscano quello che ha subito Anna per la cecità delle leggi e delle istituzioni, e per la cattiveria delle persone.
In un momento in cui ha fatto notizia il sinodo della Chiesa sulla famiglia, non può esserci un racconto più contestualizzato e contemporaneo di "Perché – Una storia vera", che siamo sicuri riuscirà ad entrare nei cuori di ogni lettore, aprendo alla riflessione verso una tematica spesso "abbandonata", come i bambini senza genitori in Paraguay che ora Anna Agostiniani sta aiutando.