1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sorrido e faccio dell'ironia. Ho meno difficoltà a scrivere un libro che a raccontarmi. Ho vissuto a Roma fino all'età di ventinove anni e mi sono trasferita "per amore" in provincia di Frosinone quando è nata mia figlia. Col tempo l'"amore" si è esaurito, o per lo meno, è gravitato verso un altro genere di "amore ": mi sono innamorata di questa terra. Ci sono luoghi bellissimi e di grande ispirazione dove poter scrivere ai piedi di un albero con le cuffie alle orecchie, pomeriggi interi.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sorrido. Tutto il tempo a disposizione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Laurell k. Hamilton
È il simbolo di una società senz’anima, che ti calpesta e ti lascia inerme sull’asfalto. Si chiama Maurizio De Vito, ed è un uomo di cinquant’anni che ha perduto tutto. Sposato e con due figli a carico, a causa della malattia si ritrova a quarantacinque anni senza lavoro, in balia del vortice della crisi economica. “Nel cuore dei giorni”, programma dell’emittente TV 2000, ha voluto averlo lì, sulla poltrona al centro dello studio, davanti alle telecamere, per spiegare all’Italia com’è possibile che un padre di famiglia si ritrovi ai margini della società. Praticamente un clochard in giacca e cravatta. L’impossibilità di rialzarsi, la frustrazione di essere troppo vecchio per un nuovo lavoro e troppo giovane per la pensione, abbandonato nella terra di nessuno, espulso da un sistema in cui, per lui, non c’è più posto.
«Per la 'ndrangheta il coraggio non è una qualità; per la 'ndrangheta è l’obbedienza, la qualità.»
Mentre pronuncia queste parole, Giuseppe Spinelli guarda il giornalista dritto negli occhi; quello sguardo sfonda l’obiettivo e ti colpisce come un pugno nel petto. A parlare ai microfoni di Rai Due è l'autore de "Il Sigillo di carta", uscito per BookSprint nel 2012, ma è anche un uomo che ama la sua terra, e che dopo quarant’anni ci è tornato, laggiù, a Seminara, non lontano da Reggio Calabria.
Su di un'isola sperduta nel Mediterraneo, tra Italia e Africa, c’è un Castello Medievale. Lì, nella serata del 6 agosto, Antonietta Valenza ha presentato la sua opera, "Viaggio senza confini”, uscito per BookSprint Edizioni. A riportare la notizia è il quotidiano online Pantelleria News, tramite la penna dell’intervistatrice Patrizia Brignone.
Tiene in braccio sua figlia e finalmente sorride al fotografo de Il Giornale di Sicilia, Linda Missione, autrice Booksprint Edizioni. Il suo libro L’Angelo – il tesoro nascosto, edito dalla nostra casa editrice, è il racconto autobiografico e drammatico di una donna in lotta contro spietate convenzioni sociali.
Il Giornale d’Italia del 17 maggio dedica un’intera pagina all'autore BookSprint. Nella sezione Editoria, compare un lungo articolo, corredato da un’intervista, su Umberto Montefiori, che ha pubblicato Assalto al Monarca con la nostra casa editrice.
L’autore si sofferma su un episodio eroico e poco conosciuto della Spedizione dei Mille.
Nella spazio che TgR Campania dedica alla lettura e alla cultura, in onda su Rai3 al termine del Tg Regionale, è stato realizzato un servizio su Gianni Mattioli che, di recente, ha pubblicato con BookSprint Edizioni, "Ai confini della surrealtà".
Il libro si compone di dieci racconti i quali, originariamente, erano stati concepiti dall'autore come altrettante sceneggiature di cortometraggi.
Nell'ambito del programma "Caro diario", andato in onda lunedì 10 giugno su TV2000, l'emittente della CEI, l'autore della BookSprint Edizioni Angelo Giannone ha parlato del suo "Un diario mai tenuto", pubblicato con BookSprint Edizioni nel 2011. Questo libro nasce dall'esigenza dell’autore di scrivere per la sua nipotina, Elena, per far sì che mantenga vivo il ricordo della madre scomparsa. Cinzia, figlia dell’autore, è un medico che, per un brutto tiro del destino, muore in un incidente stradale, il giorno dell’Epifania di dodici anni fa.
Il maestro che gira la Basilicata con il Bibliomotocarro per diffondere la lettura
Quando la lettura va ben oltre il piacere e diventa necessità, strumento di vita, strumento di ribalta, strumento di incontro, si incontrano persone vere e splendide come Antonio La Cava, maestro elementare e maestro di vita. È grazie a lui che ha preso il via l’iniziativa ed il progetto del Bibliomotocarro, una biblioteca itinerante realizzata con una moto Ape celeste (trasformata in piccola casetta con tanto di comignolo) e una raccolta di libri, in costante aggiornamento, di circa 1200-1300 volumi.
Libri per bambini, ma anche per adulti, perché la lettura non ha età e necessita solo di essere riscoperta, anche da chi non l’ha incontrata sin da piccolo.