Ci riporta, in realtà, assai più indietro. Ci riporta ai primi del ‘900 quando, come per magia, la prima voce, usciva dalla prima radio, l’anonima scatoletta che, tempo pochi anni, avrebbe spopolato in quasi ogni casa d’Europa (e non solo). Ancora oggi quel magico artefatto, modificato, evoluto, ma sostanzialmente identico, ha una sua precipua dimensione e un proprio fedele pubblico. Si potrebbe andare ancora più indietro, quando nelle notti fredde e gelide di secoli fa, si raccontavano storie accanto ad un fuoco, per combattere la paura e perché la voce era l’unico mezzo per viaggiare in un mondo all’epoca enorme, senza fatica e senza muovere un singolo passo. L’audiolibro è l’erede diretto di quella tradizione orale, un mezzo fantastico per rievocare schemi e predisposizioni che sembrano essere incisi indelebili nel nostro DNA.
Quando ascoltare un audiolibro? Quando si vuole godere di un buon libro e magari si è al volante, oppure si sta facendo jogging, o quando si vuole sonnecchiare pigramente sotto il solleone estivo con una buona compagnia. Può essere un modo per avvicinare alcuni autori, alcune opere a chi ha deficit visivi e per cui la lettura non è così facile o per i bambini che non sanno ancora leggere: le applicazioni e gli utilizzi sono innumerevoli e variegati. La dimensione orale, fra l’altro, consente anche un’interpretazione. Consente di recuperare tutta una serie di significati che sfuggono (o non vengono esaltati sufficientemente) durante la lettura vis à livre. L’audiolibro è un medium che grazie alla moderna tecnologia ha potenziato la propria capacità di diffusione. Oggi un comune riproduttore multimediale, smartphone, ebook reader o tablet, ha la possibilità di stipare nella propria memoria locale svariati libri e audiolibri, consentendoci di portare con noi un’immensa biblioteca in pochi centimetri. Senza prendere in considerazione le possibilità, immense, che ci offre lo streaming e il cloud, per cui il concetto di archiviazione perde quasi significato in favore di una riproduzione immediata di un eventuale file multimediale e una capacità di accedere a tali file in maniera totale e diversificata. È questo il segno di una tecnologia che ritorna all’origine, eco di una moltitudine di voci che dall’alba dei tempi arrivano sino a noi, senza bisogno di altro che della capacità, spesso deficitaria nell’odierno velocissimo mondo moderno, di ascoltare. Allora non resta che varcare le soglie della tana di questo Bianconiglio. Lewis Caroll? Alice nel paese delle meraviglie? Ecco un’altra storia che potremmo farci raccontare, in una notte buia, nel cuore della steppa, 300 anni fa, nel nostro soggiorno o dovunque desideriamo.