L’autore ci racconta dieci anni di storia italiana, dal 1961 al 1970, racconta dell’emigrazione verso le città e della fine della realtà contadina italiana, racconta dell’incontro di Carlo e Maria a Torino, città emblema della più recenterivoluzione industriale italiana. I due s’incontrano mentre sono entrambi in fuga da quell’amaraterra a cui è impossibile tornare, a causa del peso dei ricordi, a causa delle contraddizioniche s’amalgamano ai quei campi coltivati, sono in fuga e alla ricerca di qualcosa di meglio, di un’alternativa. Carlo e Maria non sono solo due personaggi del racconto di Paolo Ferruccio Cuniberti, sono due mondi diversi e stranamente simili. Le loro storie si alternano in capitoli con sapientemoderazione narrando le vicende dell’infanzia dei due fino al loro incontro che avviene a circa vent’anni. I luoghi, i dialoghi, tutto risulta essere estremamenteconcreto, così tantoreale da convincerci (sbagliando?) che si tratti di una storia vera, una di quelle nemmeno tanto romanzate, ci lascia la convinzione che da qualche parte nell’Italia degli anni sessanta Carlo e Maria hanno davvero intrapreso il viaggio della speranza che Cuniberti ci racconta. Se sui personaggi il dubbio resta, sicuramente reali sonogliscenari. Luoghi tratteggiati con pocheefficaciparole che rendono perfettamente la dimensionee il tempo in cui sono calati. Così la Fiat diventa concreta presenza, come le viuzze di Torino, le periferie e i personaggisecondari che ruotano attorno l’assegravitazionale di questa nuova (vecchia)città.
Paolo Ferruccio Cuniberti Torino la conosce bene. Anche perché c’è nato e proprio negli anni sessanta e vive nella città anche attualmente. Ha studiato letteratura all’Università di Torino e si è da sempre interessato di cinema, teatro e antropologia. Partendo dal suo territorio d’origine ha iniziato un percorso di studiodelle culture popolari italiane, percorso che lo porterà a collaborare anche con varie rivisteculturali. Prima di “Un’altra estate” ha pubblicato la raccolta di saggi “Orsi, spose e carnevali” (Araba Fenice Editore, 2013), “Indagine su Anna” (EEE-Book Edizioni, 2012) ambientato negli anni ‘80 e “Body and soul” (EEE-Book Edizioni, 2011 ) ambientato negli anni ’70 e anche finalista premio InediTo 2012. Con “Un’altra estate” conclude la propria personale trilogiasull’evoluzione dei costumi della societànel passato recente. “Un’altra estate” è un magnificoesempio di come si dovrebbe affrontare un viaggio alla scoperta di un’epoca passata: con gli occhidelle persone che l’hannovissuta e con l giusta ironia, la necessaria leggerezza. Perché a ben vedere la storia di Carlo e Maria è la storiadell’Italia di ieri, dell’Italia di oggi e anche, data la validità del vecchio “corsi e ricorsi storici”, dell’Italia del domani. È la storia di due personaggiinventati, la storia dei nostri padri, dei nostri nonni, è la storia di come la Storia, al pari della vita, riesca sempre a conciliare i molteplici mondi che si alternano sotto, intorno e dentro, ognuno di noi.
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