Bibliotech potrà contare su 10mila libri digitali e 100 e-reader, ai quali si andranno ad aggiungere poi, in base al successo dell’iniziativa, altri 50 e-reader destinati ai più piccoli, 50 computer fissi, 25 portatili e 25 tablet. Il tutto per un investimento pari a 1,5 milioni di dollari. Il progetto è nato dagli sforzi e dall’intuito del giudice della contea di Bexar Nelson Wolff, settantenne bibliofilo colpito e illuminato proprio durante la lettura di un libro: la biografia di Steve Jobs. “I libri sono importanti per me, ho una collezione di mille prime edizioni – ha spiegato il giudice texano – Ma il mondo sta cambiando e questo è il modo migliore per offrire un servizio alla nostra comunità”.
Lo scopo? Semplice. Oltre che all’ecologia, che non guasta mai, si guadagna spazio, si sperimentano nuove forme di apprendimento e di condivisione, si riduce il digital divide dando a tutti (anche a chi non possiede un pc o un e-reader) la possibilità di accedere ad un e-book. La prima biblioteca al mondo senza libri rimarrà aperta fino alle 8 di sera, per dare facoltà a tutti, anche ai lavoratori, di entrarvi e di poter leggere e interpellare uno dei 10mila titoli che inizialmente saranno messi a disposizione.
BiblioTech avrà l’aspetto di un Apple Store: una fila di postazioni, per ogni postazione un banchetto per poter isolarsi ed essere a proprio agio, e in più un servizio bar. Dunque, un servizio pubblico del tutto identico a quello delle ormai superate biblioteche cartacee, dove però gli immensi spazi dedicati a scaffali e polvere saranno sostituiti da mezzi tecnologici e computer.
Gli utenti potranno anche portare a casa, in prestito, il lettore digitale con l’ebook scaricato, per un periodo massimo di due settimane. “Abbiamo il nome di chi prende il lettore di e-book. Lo porta via, proprio come un libro nelle biblioteche classiche – ha detto Wolff – in due settimane il dispositivo si scarica e non vale più la pena tenerlo”.
In progetto, poi, prevede già di estendere l’offerta anche a musica e cinema.