1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? L'atto dello scrivere è caso e causa di un certo sdoppiamento di sé. In uno studio dal titolo "Lo scriba e il tiranno", scritto per 'Il piccolo Hans' (n.77/estate 1993), la rivista di analisi materialistica di Sergio Finzi, la definisco "transe scrittoria". I Greci antichi l'attribuivano alla possessione da parte di Apollo o delle Muse, i romantici la chiamavano "ispirazione", e i simbolisti, come per esempio Baudelaire, la nominavano "doppio" o "coincidenza", utilizzando tale stato come risorsa poetica.