Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Io sono una persona per lo più introversa e, paradossalmente, fra le svariate forme di comunicazione proprio quella verbale mi è sempre risultata ostica e difficile. Nel corso della vita, in tante occasioni ho dovuto subire gravi frustrazioni cagionate dalla mia sfiducia sulla possibilità che con le parole io possa effettivamente confrontarmi col mondo e con la cosiddetta realtà: le “reticenze” del libro. Già durante gli studi giovanili, costantemente immerso nel mio esclusivo flusso di coscienza, raramente ho trovato agevole scrivere, poiché con le sue regole ancora più vincolanti che per l'oralità mi esponeva agli stereotipati giudizi, del resto comprensibilissimi, dei miei insegnanti: prosa contorta e involuta.