Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Sono ragioniere, ma più propenso alla letteratura che non alla ragioneria. A scuola ero " il poeta di classe " appassionato di etruscologia. Leggevo Freud, Carlo Cassola, Carlo Levi. A Talamone scrivevo su " Il Tirreno " per la cronaca locale. Insieme al diploma di ragioniere, il preside che mi teneva abbastanza in considerazione, aggiunse una letterina:" sei un gran bravo giovane, di vasta cultura, ma la ragioneria non fa per te ". Pertanto quando c'è tempo disponibile, mi viene quasi naturale esprimere qualche pensiero. Questa volta sia per il maggior tempo a disposizione, sia un continuo risentimento verso tutti i politici, che non fanno altro che pensare a loro stessi, sia per le continue assurdità di una certa Gretina Thumberg, che vorrebbe risolvere i problemi creandone più grossi, sia per il continuo " martellare " dei vari virologi che fanno soltanto chiacchere, senza risolvere il problema, anche io ho voluto esprimere le mie idee e forse suggerimenti. Pertanto senza emozioni particolari.