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28 Apr
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Intervista all'autore - Giovanni Cerioni -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Lo scrivere poesie è, per me, una forma di comunicazione dei sentimenti e della visione della vita e della natura, naturalmente come appaiono a me. L'emozione più caratteristica è un senso di liberazione e di amore per le persone e per la natura, anche se, devo onestamente ammettere che credo che questa possa non essere l'impressione di chi legge ad una prima lettura.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non molto, la stragrande maggioranza delle poesie sono occasionali e non veramente legate a ciò che descrivono. Quando, per esempio, parlo delle nuvole o della luna, non le sto osservando al momento che scrivo, sono ricordi di qualcosa avvenuta tempo prima o di situazioni a volte, non sempre, solo desiderate.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Queste poesie vogliono esprimere il mio amore per le persone di cui parlo e per la natura. Per me il significato è far conoscere il mio spirito, per il pochissimo che questa conoscenza è possibile. Il lettore deve sempre aver presente che non descrivo il mio spirito ma la situazione di un momento ed il desiderio, direi quasi l'impulso, di liberare il mio spirito dai dolori che la vita riserva.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata praticamente immediata, come si evince da quanto detto prima.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Le opere di Bertrand Russell e "La grande dottrina" ed "Il giusto mezzo" di Confucio. Sarebbe preziosissima anche "La Divina Commedia" di Dante Alighieri. Sono tre visioni complementari della natura umana.
 
Ebook o cartaceo?
Cartaceo, l'uomo è anziano...
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia non è una carriera di scrittore, tutta la vita mia ho scritto di chimica organica, di legame chimico, anche se, sotto tanti aspetti, il comportamento delle molecole ha un'imprevedibilità che lo rende simile alla poesia.
Ho cominciato a scrivere poesie dopo la morte di mia moglie, era una maniera di ricordarla e di sentirla vicina.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del libro nasce dal fatto che mi veniva spontaneo scrivere poesie, secondo la poetica giapponese, ed ho pensato che potessero dare piacere, oltre che a me, anche ad eventuali lettori. Quando ho fatto leggere alla mia amica Angela la poesia sul suo essere dormigliona, "Che peccato", ho avuto fiere proteste ed ho dovuto rimediare subito con "Il poeta", dove, per una volta tanto, sono stato sincero...
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un grande piacere, è il piacere di dare la vita, sotto tanti aspetti.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia amica Angela, ero stato perdonato... Ed era un'eccezione, non ho mai fatto leggere a nessuno, eccetto i co-autori, prima della pubblicazione le mie opere, sia quelle scientifiche che le altre di poesia.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non lo so, non ho mai utilizzato questa forma di libro ma, penso, dovrebbe essere prezioso per i non vedenti.

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