Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Nata e cresciuta a Genova, laureata in Scienze Politiche, insegno da anni alla scuola Primaria. Attualmente all'IC Sampierdarena.
Ho una grande passione per la lettura, che nasce da quando ero ragazzina.
Non ho deciso di "diventare scrittore", ma è successo durante il lockdown quando ho avuto un po' di tempo in più, rispetto al solito...probabilmente tirando fuori un'inclinazione che era latente da un po'.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera, che è il momento in cui ho qualche attimo in più per me. Dedico tempo alla scrittura, ma soprattutto alla lettura. Ci sono periodi in cui capita di più, periodi in cui capita di meno.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Haruki Murakami, una lettura a cui mi sono accostata da pochi anni e che mi ha subito catturata. Un autore le cui storie a volte verosimili, a volte palesemente impossibili esprimono trascinano il lettore proiettando la letteratura Giapponese in spazi nuovi ed inattesi. Uno scrittore che riesce a trasmettere poesia scrivendo in prosa. Sicuramente il suo capolavoro è "L'assassinio del commendatore", sebbene abbia particolarmente apprezzato "Kafka sulla spiaggia" per la sua ambientazione, la descrizione dei personaggi, magari il momento della mia vita e le circostanze in cui l'ho letto.
Perché è nata la sua opera?
Perché ho avuto tempo per scriverla in un momento in cui probabilmente avevo qualcosa da tirare fuori.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza sicuramente ha influito avere libri per le mani fin da quando ero bambina, ancora prima di frequentare la scuola.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per evadere, restando "attaccati" alla realtà; un modo per comprenderla, analizzarla…mentre si "tenta" di evadere...
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sicuramente qualche emozione provata nella mia vita, nessuna situazione reale però.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Un incontro inaspettato, imprevisto, che non mi ha cambiata, ma solo reso consapevole di come ero, anche delle mie potenzialità, tenute fino a quel momento un po' "nascoste" anche a me stessa.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ancora a nessuno, sto facendo la revisione di ciò che ho scritto e, a volte, faccio fatica un po' perché mi manca tempo, un po' perché sto "faticando" a rileggere ciò che ho scritto. Mi emoziono.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non lo so, forse sì, spero di no perché sarebbe un gran peccato perdere la possibilità di sentire il fruscio delle pagine mentre le volti, l'odore della carta, il "contatto" con il libro...
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante, soprattutto per chi può avere difficoltà nella lettura autonoma (non necessariamente mi riferisco ai non vedenti).