«La storia nasce da Jung, e dal suo concetto di “sincronicità”», spiega Francesco Vallone. «Studiandolo e leggendolo appariva complicato, e nello stesso tempo bellissimo. Jung affida alla sincronicità un significato. È un po’ come pensare a una persona e ricevere una telefonata da quella stessa persona. Si tratta di affidare un significato agli evento. Ho pensato di semplificare questo concetto stupendo all’interno della narrazione. Lo stupore per avvenimenti che sembrano casuali, ma magari non lo sono».
Francesco Vallone, logopedista ed esperto di linguaggio, questa volta è stato egli stesso catturato dal fluire delle parole: «Ho cercato di sceglierle, e di lasciarmi trascinare. L’idea che il personaggio influenzi lo scrittore è bellissima, perché significa che ha raggiunto un certo spessore all’interno della narrazione. Ho cercato di ricevere dai personaggi, più che pensare a costruirli».
Cristiano, protagonista di “Undici”, «subisce una perdita importante, e si vede costretto ad abbandonare i suoi studi in filosofia – ha sempre avuto una predisposizione per la ricerca della verità – per dedicarsi all’azienda di moda di famiglia. Di questa realtà non conosce nulla. È costretto lasciare i libri per formarsi come leader».
Francesco Vallone è nato a Catanzaro nel 1985. L’intervista ai microfoni di Tele Europa Network rappresenta un’importante conferma delle sue doti di scrittore, che certamente lo porteranno lontano.