«Il protagonista, Alberto, è un uomo che si cerca», dice Guido Barlozzetti. È un uomo che misura la distanza tra l’essere e il dover essere, mentre segue un percorso che lo porta lontano, ma non per sempre. «Alberto, parte per il Brasile sedicenne», racconta il nostro autore. «Dopo diverso tempo e varie vicissitudini, torna al paese natio per non farlo morire abbandonato, e per ritrovare un amore che si è perso per strada. Ora è ricco, e vuole dare alla comunità. Finanzierà un progetto di ricostruzione. L’intento è trasformare il paesino in “Borgo del Creatore”, una sorta di albergo diffuso dedicato a Dio creatore padre».
Nelle 274 pagine che compongono l’opera, Carlo Pini è riuscito a scrivere un romanzo ricco e coinvolgente, con una solida struttura narrativa. «I fili conduttori sono diversi, intrecciati tra di loro», continua. «Innanzi tutto ci sono le tre storie d’amore tormentate del protagonista Alberto, che lo maturano. C'è la percezione che ha del tempo, prima dilatata come l’orizzonte del mare, poi più stretta, come quella del lago». Il mare è quello sterminato della giovinezza, con gli orizzonti da conquistare. Il lago è quello della vecchiaia, e lo si può ormai abbracciare interamente con lo sguardo.
Carlo Pini vive a Roma ma è nato a Grosio, in provincia di Sondrio. Non nuovo al mondo della scrittura, è attivo da tempo in campo culturale. L’intervista a Uno Mattina Caffè, in onda su una delle reti più importanti a livello nazionale e internazionale, rappresenta un’ottima conquista per la sua carriera di scrittore. Siamo sicuri che il suo romanzo otterrà il successo che merita.