L’interesse per un tema scomodo, poco o nulla conosciuto dall’opinione pubblica, deriva dal percorso di formazione e ricerca della stessa Mancini. Dopo la laurea in scienze dell’investigazione, ha deciso di approfondire la sua tesi in un libro. A causa del suo interesse per questo tema, ha dichiarato al quotidiano Montesilvano Oggi di essere stata «accusata di maschilismo». Ma, sempre sulle pagine del quotidiano, la giovane autrice si difende: «Semplicemente credo che sia giusto provare a combattere ogni forma di violenza e non solo quella contro le donne».
Glenda Mancini stava lavorando a una tesi sulla violenza sulle donne, ma proprio durante le sue ricerche si è resa conto che anche gli uomini erano spesso vittima delle loro compagne. Al riguardo la letteratura scientifica era praticamente inesistente, così lei stessa ha adattato un test al maschile e lo ha somministrato a centinaia di anonimi. Il risultato è stato sorprendente, e l’ha condotta ad approfondire l’argomento, svelando tutti quei pregiudizi che gli uomini vittima di violenze si ritrovano ad affrontare.