Fiumicino Online, importante portale di informazione romano, ha intervistato Emiliano De Santis, l’autore di “Vivo… e conosco Te”, il libro uscito quest’anno per i tipi di BookSprint Edizioni che racconta un percorso di sofferenza, ricerca, trasformazione e rinascita. Tutto questo è stato possibile grazie all’abbraccio con la fede; ma ciò che sorprende è il fatto che Emiliano dica che di sentire parlare di Dio si è «rotto le scatole». Come si spiega questo paradosso lo rivela proprio ai microfoni di Fiumicino Online.
«Da anni ho provato anch’io a comunicare la mia fede agli altri; però, man mano che vado avanti, mi rendo conto sempre di più che la fede è un discorso molto personale. Chiudere Dio dentro la comprensione di una persona soltanto, che magari crede di avere l’assoluta Verità, mi sembra riduttivo. Per questo ho scritto questa riflessione. Dio non può essere chiuso dentro la scatola della nostra comprensione». L’intervista si svolge sul mare, e non è affatto un caso. «Ho un legame particolare col mare e con la scrittura. Mia nonna scriveva e viveva sul mare. C’era un posto bellissimo dove andavamo insieme, guardando i gabbiani. È come farle una dedica».
“Vivo… e conosco Te” è un libro scritto da un giovane che potrebbe avere un grande valore per i giovanissimi. Nelle 138 pagine si racconta qualcosa di grande, ma Emiliano lo fa con un stile scorrevole ed efficace che riesce a sorprendere e a divertire.
«Ho iniziato a scrivere sul mio blog per comunicare con i miei amici, e perché pensavo che un giorno i miei figli, da grandi, potessero capire come papà vedeva la vita. Ho visto che si è creato un seguito; le cose che scrivevo mi davano serenità, trovavo risposte, e chi leggeva traeva beneficio dalle mie parole. Così è nata l’idea di un libro, per arrivare a un pubblico più ampio. Questo è stato possibile anche grazie alla casa editrice, e soprattutto grazie all’editore».Quella di Emiliano De Santis non è certo la vita di un iniziato.«Ero attratto dalla vita notturna, l’ho vissuta profondamente. Ma c’erano delle domande che si facevano sempre più frequenti, sempre più forti. Ho cercato delle risposte, le ho trovate dentro un incontro speciale con Gesù. Lui ha trasformato la mia esistenza, e io devo ringraziarlo per avermi dato l’opportunità di avere mia moglie e tre bambini piccoli che mi insegnano a vivere». In conclusione, Emiliano ci lascia un augurio speciale per il Natale in arrivo:
«Oggi vivere proiettati nel futuro ci mette ansia, angoscia, perché magari le cose non sono come le speriamo. Pensare al passato ti fa rimanere bloccato, senza iniziative. Quindi auguro di vivere momento per momento, senza lasciarsi sfuggire ogni attimo che questa vita ti dà la possibilità di vivere».