Il romanzo, dotato di un ritmo narrativo incalzante, fitto di dialoghi e di personaggi, ben studiati e caratterizzati a tutti i libelli, muove le prime mosse dalla storia di Antonietta. L'anziana donna, a seguito di un malore, si ritrova in ospedale e, dialogando con la sua compagna di camera, inizia un lungo monologo in cui ripercorre, a distanza di molti anni, la sua vita, fatta di eventi dolorosi e momenti felici.
Abbandonata dalla madre, famosa cantante lirica, in un brefotrofio, la piccola Antonietta viene affidata ad una signora che la cresce come fosse sue figlia per diverso tempo, prima del ritorno della madre naturale. Antonietta si ritrova così, improvvisamente, a dover dividere la casa con il patrigno Furio e il fratellastro Carlo. Dopo un breve periodo di adattamento, quando sembra che la nuova famiglia possa essere la sua giusta dimensione, Carlo si impicca e Isabel e Furio vengono travolti dal senso di colpa. Così Antonietta decide di mettersi in viaggio, alla ricerca del suo vero padre…
Nato a Cagnato Varano, in provincia di Foggia, nel 1935, Michele Coccia è laureato in architettura presso l'università La Sapienza di Roma. Docente in pensione, è appassionato di pittura, scultura e disegno e sin da giovane si è dilettato anche nella scrittura di racconti e testi teatrali, che hanno avuto un certo successo, nonché di articoli di cultura generale pubblicati sulla rivista "Terza pagina".
"Vite parallele" è però il tentativo, ben riuscito, di fare un passo in avanti e proporre un romanzo in cui la quotidianità dei vari personaggi si rispecchia nel vivere comune di ognuno di noi, nel tentativo non troppo velato di portare alla luce il senso ultimo dell'esistenza.