Il testo è ovviamente complesso, con i versi in rima e in ottave che distruggono la sintassi per esigenze metriche e di suono, ma ne emerge tutta la passione che Antonio Sanna ha per questa forma di scrittura e per la storia in generale legata al Cristianesimo. Il volume, di 340 pagine, parte con l'ascesa di San Pietro al pontificato e si interrompe intorno al 400 d.C., col chiaro segnale da parte dell'autore di volerlo continuare con la pubblicazione di almeno un secondo libro. Anche perché la storia della Chiesa romana è ben lungi dall'essere completata.
Antonio Sanna nasce in Sardegna, in un piccolo paesino e, sin dall'adolescenza sviluppa la sua grande passione nei confronti delle rime e delle poesie, tanto che si diletta con gli amici di scuola a comporre frasi in rima. Raggiunta la maturità, per motivi di lavoro si trasferisce a Milano e per tredici anni la poesia finisce nel cassetto, tornando prepotentemente protagonista della sua vita quando Antonio Sanna decide di far ritorno in Sardegna, a Samugheo, per aprire un'officina meccanica e un'autocarrozzeria. Nel 2011, il 18 gennaio, ha subito la perdita di uno dei suoi figli, Luca, che a 24 anni è stato ucciso in Afghanistan durante una missione di pace. L'evento ha ovviamente sconvolto la vita dell'autore, che però non ha più abbandonato la scrittura, in cui vede una via di fuga, tanto che finalmente ha trovato la forza di pubblicare una sua opera, tra le tante rimaste nel cassetto.
"San Pietro e i suoi successori" è perciò un volume che merita davvero di essere letto e di apprezzato per quello che è, perché è capace di trasmettere molto più che la semplice storia, andando oltre l'inchiostro e le parole e raggiungendo i lettori nell'animo, nel profondo.