Così Carol e Robert partono per un’incredibile avventura che coinvolgerà anche un famoso botanico e un bimbo cieco di dodici anni di nome Diego che ha una sorta di connessione con Alexandria e Cato. Il gruppo così assortito ha un solo scopo: liberare le anime dei due bambini da un misterioso pirata. Lo faranno seguendo leggende e indizi sovrannaturali fino in Mauritania.
Massimo Solini dopo il successo dei romanzi storici “Sulla città di Tivoli sta sorgendo il sole” e “Quella straordinaria generazione di donne” si cimenta con una tipologia che non aveva ancora mai toccato. Lo stesso elemento sovrannaturale per Massimo Solini non è altro che pretesto per riuscire a raccontare una bella storia, avvincente per la trama ottimamente curata e densa di rimandi alla mitologia classica e non.
Il rapporto di Massimo Solini con la scrittura è un rapporto molto intimo come quello che ha con il proprio territorio. Proprio questo legame l’aveva spinto a scrivere i due precedenti romanzi storici, opere che hanno contribuito alla difesa dell’identità culturale di Tivoli. La scelta di passare dal romanzo storico al romanzo fantastico tout court risulta essere una scelta guidata dalla passione, ancora una volta. Una scelta coraggiosa, ci dice l’autore, che dopo il buon successo dei suoi precedenti lavori ha scelto un sostanziale cambio di rotta, un cambio di rotta che ha affrontato guardando dentro se stesso prima di tutto: “Sono riuscito, attraverso la mia immagine riflessa, a trovare la spinta, la carica di coraggio, la forza e la volontà, elementi necessari per tentare di cambiare radicalmente i miei precedenti schemi e quindi di affrontare i nuovi contenuti, dopo aver abbandonato (per ora) le tematiche del romanzo storico, passando al genere fantastico.” Una scelta coraggiosa, una via nuova, persa la vecchia, che solo i lettori potranno premiare. Siamo sicuri sarà così.