Figlia di contadini e moglie di un imprenditore agricolo, non si è mai sottratta ai lavori dei campi di cui conosce vizi e virtù.
L’impegno faticoso e la vita scandita dallo scorrere delle stagioni alimentano il suo desiderio di essere scrittrice, e in occasione del suo cinquantesimo compleanno il sogno comincia a prendere consistenza mediante la stesura del primo componimento. Da qui alla realizzazione delle altre poesie che costituiscono il libro il passo è davvero breve. “Poesie agricole scritte n’campagne, praticamente terra terra” (80 pagine in doppio formato: cartaceo e digitale, edite dalla BookSprint Edizioni) unisce e diffonde i legami di una vita. In quella che Maria considera – seppure forse inconsciamente - la soluzione perfetta per esprimere il suo mondo emotivo, è racchiuso il senso della sua missione: raccontarsi. Nei dieci componimenti di cui il testo è formato ci sono le esperienze di una donna, le preoccupazioni di una madre, i ricordi appartenenti ad una dimensione ormai passata, c’è l’impegno verso il proprio lavoro.
La scelta dell’uso del dialetto abruzzese risulta vincente e colma di realismo le poesie dell’autrice. Se sullo sfondo di ogni componimento aleggia la genuinità della campagna, è nel penultimo componimento che avviene il trionfo della vita contadina: descritta con indugio in ogni periodo dell’anno, è qui che si disegnano con mano ferma e sapiente immagini che introducono il lettore alla fatica quotidiana, insita nei lavori dei campi. E sottolinea una aspetto di cui spesso ci si scorda, ossia che la costanza ed il senso di responsabilità spesso falliscono contro il destino avverso.
Una raccolta di poesie che illustra realisticamente un mondo per alcuni lontano. Nello sfatare alcuni luoghi comuni sulla vita di campagna, Maria Carinta Naccarella offre al suo pubblico gli strumenti idonei per poter leggere la vera essenza del mondo contadino, per poter scoprire le reali interazioni tra uomo e natura.