Volutamente trascurati i numerosi conflitti che si sono succeduti un questo relativamente lungo arco temporale, l’autore concentra la propria narrazione sugli avvenimenti che hanno contribuito in modo determinante alla creazione dell’Italia e del mondo attuale.
La narrazione si arricchisce di testimonianze e materiali bibliografici che concorrono alla resa fotografica del contesto storico.
Giampaolo Berti documenta i lettori di questo estratto storico con uno stile sintetico, avulso da ogni forma di appesantimento prolisso ma senza compromettere la compiutezza informativa.
Nella concezione vichiana della ripetizione ciclica dei fatti, l’autore finalizza il proprio impegno alla conoscenza del passato per una corretta comprensione del presente ed un’adeguata prospettiva futura.
Il sunto politico, economico, sociale e culturale di cui Giampaolo Berti è artefice, passa attraverso le parole e le idee delle grandi personalità che hanno contribuito alla costruzione dell’odierno assetto.
L’analisi politica che corre per tutto il libro offre il passaggio evolutivo (o involutivo) di coloro che nel tempo si sono adoperati per la ragion di stato ed in conclusione l’autore non si esime dalla stilettata finale sull’imperante dissolutezza dell’attuale classe dirigente, dedita esclusivamente al proprio tornaconto.
«Nessuna trasformazione è possibile, nessuna Italia nuova è pensabile se non sentiremo certi comportamenti come gravi, colpevoli e pericolosi. Il cinismo – si sa – è di gran moda. E spesso è solo il soprabito per nascondere le nostre pigrizie. O, peggio, le nostre complicità.»
Il lettore che si accinga a leggere il testo di Giampaolo Berti avrà modo di percorrere in meno di 400 pagine un secolo e mezzo di storia in un insieme di fatti noti e vicende poco conosciute.