Lo struggimento di un amore vissuto e ricambiato nel freddo dell’inverno apre questa raccolta poetica. Il sale che nasce dagli occhi si fonde col sale che dal mare si posa sulla pelle: una fusione perfetta come le mani che cercandosi si saldano in una solida stretta.
La tematica amorosa è il filo conduttore dei componimenti, in alcuni di essi Paola Belloni infonde il calore di un abbraccio robusto, del nodo fisico e spirituale che congiunge due esistenze fino alla loro completa fusione. Si ripetono, senza sfacciata pretesa, le richieste d’amore e il desiderio di un sincero scambio d’affetto.
Probabilmente aggrappata ad un ideale romantico che la vita reale ha deciso di negarle, con un tono di sentita malinconia l’autrice traspone in versi il suo sogno d’amore.
«… dell’arpa dell’anima/ suono una dolcissima melodia/ dai suoni confusi…»
Paola Belloni accompagna sulle ali del proprio cuore lungo un viaggio emozionale; le stazioni in cui il lettore si sofferma sono le sfumature sentimentali in cui ognuno può idealmente ritrovare in parte, o del tutto, tracce di sé.
È questa una raccolta stracolma di sincerità. I pensieri, quelli intimi trattenuti troppo a lungo nel buio freddo della solitudine, ora trovano la forza per emergere ed essere illuminati dalla luce della condivisione che, oltre a rischiarare, scalda e sottrae dall’abisso della tristezza.
Non più intrappolata nella rete delle proprie malinconie, Paola Belloni canta liberamente la delusione dei sogni infranti e la speranza del riscatto. Lo fa con un garbo che avvolge il lettore fino all’ultima pagina che si apre con una bella immagine carica di luce, e perché no, di attesa.
«Quando ti guardo/ vedo in te/ la luce del giorno…»