Come rivela la stessa autrice, il testo è «ispirato ad una storia vera. Lara, incapace di reagire ad un compagno dominante e aggressivo. Riuscirà a trovare il coraggio e la forza per affrontare tutto questo?». La sua scrittura muove da una domanda che è una forte spinta verso la comprensione delle relazioni malate: «perché accadono così frequentemente episodi di violenza, femminicidi, omicidi parentali che invadono la nostra cronaca?». Con una prosa scorrevole e un linguaggio semplice, la Bellofiore scrive un libro di grande interesse, che affronta tematiche molto delicate – e molto diffuse – all’interno della società attuale.
Il volume si articola in diverse sezioni. Nella prima parte l’autrice espone la sua analisi delle problematiche attuali, relative alle difficoltà che quotidianamente si pongono per l’uomo – problemi relazionali, situazioni lavorative precarie, ansie, problemi di dipendenza – e viene tratteggiata una possibile soluzione per preservare l’integrità del proprio io nel caos. Nella seconda ci viene sottoposto un caso esemplare: è la storia di Lara, mamma di una bimba di 3 anni e compagna di un uomo con problemi di droga. Lara tenterà di ricomporre il legame col proprio uomo, nella speranza di normalizzare i rapporti. Ma alla fine sarà costretta a prendere una decisione molto difficile. Proprio la vicenda della ragazza rimarca l’importanza e l’utilità delle pratiche terapeutiche.
Manuela Bellofiore, Dottoressa in Psicologia ad indirizzo clinico e di comunità presso l’Università degli Studi di Torino, è specializzata in Psicoterapia Relazionale presso l’IPR di Pisa. Ha lavorato presso il CEIS di La Spezia, occupandosi di tossicodipendenze, alcolismo e gioco d’azzardo patologico. Ha collaborato con l’ASL 5 Spezzino nel trattamento dei disturbi di personalità e dell’umore, svolgendo Psicoterapie individuali, di coppia e familiari. Attualmente vive e lavora a La Spezia come libera professionista. Sabato alla Feltrinelli incontrerà i lettori per discutere le tematiche affrontete nel suo “La società impazzita”