Nella memoria di tutti gli studenti, l'ultimo anno di liceo è quello che si fissa con un affetto particolare; è l'anno che segna la svolta verso il mondo adulto, è il momento in cui tutto può accadere ed in cui, quasi sotto effetto di un delirio di onnipotenza, nulla sembra impossibile. Scolasticamente è l'anno in cui l'impegno deve essere al massimo già dalle prime settimane, pronti ad affrontare il temuto esame di maturità. Ma è anche l'anno in cui emerge la vera amicizia, le personalità si saldano in rapporti di leale affetto destinato a durare nel tempo, mentre le distanze segneranno l'addio con i compagni a cui non ci si è avvicinati abbastanza. Gli incontri extra-scolastici sono attimi di spensierato confronto su come organizzare il proprio futuro: proseguire o meno gli studi, quale sede universitaria scegliere, mentre la voglia di mantenere i contatti cozza con la paura di perdere anche una piccola parte di quella complicità che nel tempo si è creata.
L'amicizia si rivela fondamentale in questa fase della vita di ciascun individuo; è evidente come sia fondamentale, nell'equilibrato sviluppo formativo, la presenza di figure alleate con cui condividere la soddisfazione dei primi traguardi e le sofferenze delle prime sconfitte. L'amicizia, dunque, e l'amore. Misterioso e potente. La magia dello scenario capitolino aggiunge fascino all'intreccio di vicende che coinvolgono Fernando, personaggio principale del libro, e gli altri ragazzi della sua compagnia. Tutto ciò è reso da Stefano D'Angelo con uno stile pulito e asciutto nelle 462 pagine di cui si compone il racconto. Capitolo dopo capitolo il lettore più adulto vivrà, con un pizzico di nostalgia, la gioia di vivere dei diciotto anni .