L'opera, dalla tematica amorosa, si articola in ben 51 componimenti che declinano l'amore nelle sue variegate e numerose forme. La scrittura per Angela è un processo di maggiore conoscenza di sé; elabora il suo metodo e perfeziona lo strumento con cui instaura una relazione col proprio mondo emotivo.
Già nei versi della poesia d'esordio è possibile individuare, reso con una bella allitterazione, una piccolissima porzione del mondo interiore dell'autrice.
«Come le effimere apparenze d’affetti,/fatti d’opportunismo!»
In quello che potrebbe essere un lungo monologo interiore, dove i pensieri fluiscono liberi, l'autrice incontra sé stessa e in un gesto di libera e necessaria comunicazione, si dona al lettore:
«Sono un'irritazione che s’infiltra attraverso la pelle/queste mie emozioni che,/poi, hanno il bisogno impellente/di esser scritte su carta.»
In questi versi, che fungono quasi da manifesto poetico, è racchiuso il senso del suo poetare: il coraggio di mostrare la propria essenza.
Da qui la sincera condivisione, con energia e passione, della vibrazione di un amore vissuto, il desiderio di un amore sognato e la sofferenza di un sentimento perduto.
Senza timore, l'autrice dichiara la difficoltà dell'esistere, la rabbia che talvolta conduce all'uccisione delle speranze.
Angela Vitella, autrice già apprezzata nel 2012 con la qualifica al secondo posto nel Concorso Letterario Nazionale “Vivaldi Festival”, si contraddistingue per la capacità di aver saputo specchiare nei versi liberi e nelle figure retoriche il patrimonio emotivo della propria anima.
L'informe materia fatta di sentimenti e riflessioni induce Angela a tratteggiare, come in un disegno, una loro definizione che prende corpo in componimenti che immergono il lettore dentro il mondo di Angela, nel suo essere e nel suo divenire.
Generate da un bisogno di espressione, è attraverso le sue poesie che Angela rivela la sua più profonda identità.