Un romanzo autobiografico in cui l’autrice ripercorre, anche in maniera autocritica, nelle vesti di Giulia, la protagonista, il rapporto col padre adottivo subito dopo la sua morte. Tra ricordi, sensazioni ed episodi, si ritrova ad analizzare tutte le tappe di un rapporto non semplice, fatto inizialmente di amore e gioia. Ma quando Giulia riceve, dopo anni, le lettere del padre biologico, il suo vero padre, il mondo di cristallo sul quale si era adagiata crolla, frantumandosi in mille pezzi e lasciandole dentro solo un vuoto impossibile da colmare.
Inizia per lei un periodo difficile e tormentato, alla ricerca di se stessa e del proprio posto nel mondo. La crisi coniugale col marito, l’augurio di morte al padre adottivo che verrà dopo pochi giorni a mancare (impedendole di recuperare quel rapporto rovinato dall’ira accumulata a causa delle menzogne), l’impossibilità di recuperare il tempo perduto. Una vita tradita nella quale non c’è più spazio per le emozioni, solo il dolore: il dolore di non conoscere la verità, il dolore di aver perso un padre senza potergli chiedere perdono, il dolore di sapere che il suo comportamento fa male soprattutto a chi le sta vicino. Ma non tutto è perduto…
L’autrice, nata a Taurisano (nel Salento) nel dicembre del 1964, sposata felicemente e madre di due figli, ha da sempre manifestato la propria propensione verso le materie letterarie tanto che, alunna prodigio secondo le sue insegnanti, ha sin da giovane scritto, partendo dal giornale dell’istituto commerciale nel quale ha ottenuto la maturità.
“La verità tardiva” è il suo terzo romanzo e con questo libro giunge a sbalordire il lettore con un’opera dalle sfumature scure e drammatiche, ma dai forti contorni emozionali e con un messaggio importante: non bisogna mai perdere la speranza.