Elena Guidali ha sempre vissuto all’insegna della “cultura”. L’ha amata sin dalla sua nascita. È nativa di Varese ma ha vissuto sin dall’infanzia a Santiago del Cile. Si è trasferita in Sud America con la sua famiglia quando aveva sei anni. Per proseguire la sua formazione è tornata in Italia, e qui, nella dolce Penisola, si diploma come traduttrice interprete. Dopo il diploma soggiorna a Londra per un anno per migliorare la lingua e nel frattempo si dedica al lavoro. Si laurea successivamente a Pisa in Letterature Straniere Moderne.
La sua prima opera è tenera custode di tutta la sua vita. In essa l’autrice mette in risalto i ricordi, le emozioni, la meraviglia di quand’era una tenera bambina che, protetta dall’affetto dei propri familiari, sognava ad occhi aperti. Il suo vissuto emerge dalle pagine in maniera molto profonda e intelligente. Ora che è una donna matura, quei ricordi gli offrono ancora delle sensazioni che è difficile dimenticare. La Guidali, descrive sensazioni, stati d’animo, luoghi del suo passato, e lo fa come se fossero pennellate su una tela.
“Pennellate poetiche e racconti di un tempo che fu” è un’opera che, come sottolinea il Prof. Davide De Camilli, docente di Letteratura Italiana all’Università di Pisa e curatore della presentazione, all’interno dell’opera, «racconta di luoghi e popolazioni lontane che furono familiari al tempo della sua formazione giovanile». E ancora, De Camilli elogia l’abilità dell’autrice nel comunicare con i lettori attraverso uno stile semplice e conoscitivo . , riuscendo ad attrarre il lettore e ad accompagnarlo nel viaggio dei suoi desideri.