Il libro, diviso in due parti, affronta nelle prime pagine in particolar modo il tema delle malattie della vite, con l’autore intento a dare consigli sulle misure da adottare per evitarle. Nella seconda parte, invece, Stola ripercorre la storia del vino, introducendo cenni e testimonianze sull’evoluzione delle varie tecniche di produzione e conservazione.
Un viaggio che parte, perciò, dall’analisi delle cantine e dei tini, dove il mosto viene messo a fermentare, fino ad arrivare alla scelta delle varie tipologie di uva, per poi far arrivare sulle nostre tavole uno dei prodotti più antichi che l’uomo conosce. Infatti, pare che il vino sia stato prodotto per la prima volta in Armenia e in Georgia, anche se gli storici fanno risalire al 2000 a.C., nel bacino del Mediterraneo, le prime coltivazioni della vite.
Una storia lunga più di quattromila anni, che nel corso dei secoli ha incontrato sempre il piacere degli uomini che hanno riconosciuto nel vino una bevanda gustosa, inebriante e affascinante che ancora oggi non smette di fare proseliti in ogni angolo del mondo. Ma fare vino non è facile e dipende da svariati fattori (luogo della coltivazione, umidità, condizioni atmosferiche, modalità di raccolta e conservazione, etc…) che l’autore analizza singolarmente per esporre il proprio punto di vista, qualificato, sulle varie questioni.
Antonio Stola, infatti, si laurea in agraria a Bari con una tesi su una malattia radicale del ciliegio. Dopo brevi attività di rappresentante, diventa giornalista e si appassiona all’enologia. “Enologia per tutti”, un libro per saperne di più sull’arte imprevedibile, difficile e rischiosa della produzione di vino.