Tale disciplina, che al primo colpo d'occhio si mostra come una raffinata tecnica di difesa personale, è attualmente la più moderna arte marziale giapponese e, stando anche al significato degli ideogrammi di cui si compone la parola, è la disciplina che educa all'accordo con la forza vitale e lo spirito universale. L'omaggio che Rober Fabbretti compie nei confronti di tale disciplina esprime l'immensa riconoscenza dell'autore verso gli esercizi che lo hanno condotto a compiere un notevole percorso fisico e, soprattutto, spirituale. Il principio dell'arte giapponese consta infatti nel dominio di sé, nel neutralizzare l'avversario non solo, o non esclusivamente, con l'uso della forza fisica, ma con la padronanza del proprio essere. «Una vittoria su di un avversario ci insegna che una volta abbattuto il nemico in noi nulla è cambiato se non una maggiore aggressività. Una vittoria su noi stessi ci insegna che qualche cosa è migliorata, cioè è migliorato in noi il sapere che abbiamo vinto ancor prima di combattere, ci avviciniamo a quello che è il Budo (武道) (Arte marziale con orientamento in senso spirituale).»
L'autore, che si avvicina all'Aikido senza nessuna conoscenza della pratica sportiva, racconta di quanto sia potente il fascino delle movenze circolari, lente e carismatiche del Maestro. “Pionieri” è il nome del primo gruppo di Aikido presente nella città di Genova, e di cui – a partire dal 1969 – anche Rober entra a far parte. La passione per quest'attività diventa presto dedizione assoluta che si protrae per circa venticinque anni, finché per vari motivi l'autore non si trova costretto a chiudere la sua palestra (1993) ed unitamente ad interrompere l'esercizio della disciplina. Man mano che il racconto procede il lettore viene informato di come dopo qualche tempo l'ostacolo principale alla pratica dell'Aikido stia in un brutto infortunio, che lo costringe ad una pausa forzata, senza però farlo desistere dal riprendere. Adattandosi quindi alla nuova condizione fisica, non più eccellente, Rober ricomincia l'attività. Il lettore viene dunque informato, con metodo cronologico, del succedersi degli eventi ed il libro si pone nella funzione di trait-d'union tra due diversi momenti della vita dello scrittore; diversi ma accomunati dal medesimo de siderio di percorrere il cammino dell'Aikido.