Docente di materie letterarie per circa vent’anni in vari istituti verbanesi, Valeria Biraghi diventa poi dirigente scolastico nel 1986, svolgendo quest’attività per dodici lunghi anni in cui il rapporto con i “suoi” ragazzi cambia, evolve, si modifica. Per questo ha deciso di scrivere questa storia, ripercorrendo in maniera molto sincera, chiara e sobria, le tappe relative alla sua carriera, allo scopo di avvicinare alla professione i lettori ma, soprattutto, per dare consigli a insegnanti, educatori e genitori affinché riescano ad approcciare in maniera positiva i giovani studenti, tenendo conto delle differenze.
Un’opera pensata per i ragazzi e destinata anche a loro, che hanno dato vita a tutti i racconti e le vicende narrate all’interno di ventitré racconti (divisi in tre parti, ognuna dedicata ad una fase lavorativa della scrittrice). Storie che si susseguono con un ritmo veloce ed appassionante, ma allo stesso tempo dal gusto delicato e soffice, come quello di un ricordo che riaffiora, riemerge dalla memoria riportando vivide le immagini di ciascun ragazzo e ragazza, ciascuno con i suoi problemi.
Un ritratto della scuola a 360°, istituzione oggi diventata troppo burocratica, troppo fiscale, trasformando il ragazzo in mero numero. Un voto che, però, tralascia tantissime informazioni che invece sarebbero più costruttive nel processo di crescita di un giovane. “Incontri tra i banchi di scuola”, un libro che vuole riportare la scuola ad una visione più completa e piena della persona umana.