La trama. La piccola Jessica, di sette anni, viene adescata e sequestrata da un uomo che, dopo aver abusato di lei, la abbandona in una zona periferica credendola morta. Ritrovata da una donna, viene ricondotta dai genitori, ma è l’inizio di un incubo che durerà venticinque anni. I genitori della piccola, per qualche misteriosa ragione, faranno finta di nulla dopo la cattura dell’uomo e Jessica anche grande, dopo essere diventata un medico legale affermato, continuerà a convivere con le sue paure. Quando la protagonista decide di liberarsi finalmente dei mostri del passato, essi tornano in carne e ossa a tormentarla, fino all’inaspettato epilogo, che vedrà faccia a faccia Jessica e il suo aguzzino.
L’Opera ha una forte valenza etica, dal momento che in essa trova riscontro l’idea che al male non c’è mai fine. Lo svolgimento della trama, però, fa anche comprendere che anche chi fa del male è destinato a perire, magari per mano della sua stessa vittima.
Nel libro c’è una forte caratterizzazione psicologica della protagonista. Jessica all’apparenza è una donna forte e fiera, ma cela dentro di sé paure e fragilità. Si ritroverà ad affrontare il suo passato per poter andare avanti, guardando negli occhi il suo aguzzino per liberarsene per sempre.
Il libro, nato come una sfida personale, dalle mani di un’appassionata lettrice, ha dentro tutti gli elementi per diventare un’opera di successo: ben scritto, scorrevole e accattivante, catturerà di sicuro i lettori.